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al testo di Amina Narimi
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Lo ritrovo qui, nella mia savana all’altezza degli occhi in Trasparenza tra le pieghe dell'azzurro l'elefante -già andato avanti- le orecchie dormono come ali un’idea dopo l’altra al ritmo di una marcia, che più m'intenerisce al mondo, incrollabile di fedeltà viaggiatore Vero sul bordo bianco ritorna ai posti amati per anelli. Io credo che Lui sogni una martora la macchia bianca nella gola come un cuore lo scavare nelle tane, il suo passo inconsistente nella neve. del manto bruno ami la lirica mai livida di freddo dove vive il suo idioma a che prezzo si accuccia nel silenzio dell’inverno. Quando amina lascerà il mio corpo non è per elefante amato che vorrei rivivere nel giocoliere di strapiombi d'intesa con l'altezza, un cervo a prendere l'aria con i piedi nelle discese acrobata violento
Io credo che Lui sogni un elefante libero di urtare al buio che gli passa accanto gli anni leggeri sulle spalle di millemila storie messe a dimora nitide di caldo rovente, immaginarlo quando la notte aiuta a vedere il suo ritorno incerto rovesciando nella pelle il cuore l'ombra grande
Nell’atto d’unione, nel desiderio Tu sei un uccello dentro i polmoni così grande cresci per bellezza Non è Te che vorrei essere domani al riparo dei boschi quel cervo. solo per continuare a sognarti come l'Altro da me che amo
Alpi Marittime- Fotografia di Luigi Maria Corsanico Nastasi
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